martedì 28 aprile 2009

U' manciumi da' sumpessera (Manducà)

Manuducà, ridente paesino della provincia di Catanzaro, è famoso per i suoi allevamenti di capra da arrampicata, per la chiesetta romanica della Vara Cingolata, e per la fabbrica dei fratelli Tricarico (pallettoni e mirini). All'angolo tra il Municipio e l'abbeveratoio comunale, in un bell'edificio di fine '800, Concetta, ex proprietara di lupanare, ha aperto il ristorante U' manciumi da' sumpessera (letteralmente, "la benedizione del palato" - o forse no?), nel quale serve piatti della tradizione della zona.

Inizio il pranzo verso le 14 con un fantastico zimbatò di cucuzza, pipi e patati, condito con abbondante olio extra vergine di oliva del frantoio del benzinaio Zi' Micu e la tradizionale dose di peperoncino. Accompagno il tutto, gradevolmente urticante, con un Platì rosso del '92 - ottimo aroma, con solo un leggero fondo di quelli che sembrano essere pallini di piombo. Passo ad una pasta cu' sucu (450 grammi), stoccu frittu (2 piatti), e sasizza piccanti (3 rotoli). All'atto dell'ordinare il dolce, Concetta mi precede proponendomi un irrinunciabile piatto misto di capocollo, soppressata e formaggio di pecura. Verso la settima fetta di soppressata, leggermente appesantito, suggerisco che preferirei lasciare il resto e chiudere con un caffè ed un digestivo.

Cala il silenzio e tutti mi guardano. Riprendo a masticare.

Concetta mi porta ancora, senza più rivolgermi la parola: una padella di zippuli cu' stoccu, due piatti di frittuli (interiora di maiale fritti nella sugna), e 40 centimetri di 'nduja. Frutta: Zipangulu (mezzo). Dolce: Nacatuli e per chiudere, una sgranocchiata ai tipici mustazzola, provenienti dalla vicina cava di graniti della Val Mazzacani e materiale tradizionale per le costruzioni antisismiche.

Rotolo fuori dal ristorante verso le 22. Concetta non mi saluta, e prende i soldi con lo sguardo di chi ha patito una grave offesa.

Giudizio: da non perdere (ma tenetevi leggeri nel 5, 6 mesi precedenti)

1 commento:

  1. Stavo letterlamente sbavando dal ridere.
    Il problema e' che ero in ufficio...

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