Il famossissimo ristorante الماس حافة امعة في الصحراء (letteralmente:
Il margine del luccicante diamante nel deserto) è situato nel quartiere Giardino delle Meraviglie di Dubai, un'oasi di verde all'aria aperta interamente climatizzata a 17 gradi, in cima al "Golden spire", un grattacielo di 277 piani rivestitio di oro zecchino.

All'ingresso sei odalische mi aprono la porta, ventisette mi prendono la sciarpa, otto mi accompagnano al tavolo, e altre dieci (una per dito) mi lavano le mani. Decido di procedere con cautela, come mi è stato suggerito, ed evitare sorprese sgradite ordinando solo un dolce, quello con il nome più modesto:
la mirabolante cornucopia di frutta fresca che sprigiona un tesoro di fragranze paradisiache quando l'ambrato Creso dei dolci copula con lei. Il dessert viene presentato in una teca di platino istoriato, ed è veramente delizioso, una variazione estremamente innovativa sull'immortale tema della mela caramellata, pregevolmente complementata da una presentazione brillante.
Soddisfatto, chiedo il conto - mi viene chiesto se preferisco pagare con la carta di credito o con un rene, ed essendo in nota spese sfodero la Amex Extra Platinum Iridium Corporate Spatussus con un movimento flamboyant. Mentre attendo la ricevuta, noto all'altro capo della sala un miliardario texano che sta firmando con il suo sangue una pergamena ad un cameriere che somiglia stranamente a Satana; il maitre, vedendomi perplesso, mi chiarisce: qui i piatti non hanno un prezzo, solo un valore.
Giudizio: *************************************
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