
Una vegana spinta storce il naso alla vista di quel che sembra parmigiano grattugiato sul pasticcio, ma un crudista bretone nell'angolo, masticando un'insalata di ananas, germogli di bambù, papaia affumicata e noce moscata del Paraguay, commenta che comunque non è possibile essere così barbari da scaldare il sedano come fanno i vegani. L'atmosfera si rovina quindi leggermente quando la vegana risponde al bretone, cercando di sgozzarlo con una carota, che lui d'altronde predica bene ma mangia le alici. Il crudista chiama allora a difesa la sua guardia del corpo flexitarian, che lanciando fagioli in salsa caldissimi e brandendo uno zucchino trombetta inizia una vera e propria rissa.
Presto la sala è un campo di battaglia: i pollopescetariani accusano di crudeltà gli ovovegetariani, i Juicearians assaltano all'arma bianca i fortini di tofu costruiti dai crudisti, e un praticante della dieta sattvica, dopo essersi dato fuoco con del vino di riso, si getta contro la formazione a quadrato dei lattovegetariani.
Mi defilo silenziosamente dalla sala, portandomi dietro le lenticchie e facendomi scudo con un giovane fruttariano.
Fuori, Hans mi rassicura: è così tutte le sere.
Giudizio: *
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