martedì 16 giugno 2009

Dik-dik Tathurrh (Cape Town)

Dik-dik Tathurrh (letteralmente "la capanna del Dik-dik") è un bel cubo di cemento grigio a ridosso della spiaggia di Cape Town. L'accoglienza è un po' fredda: un maitre in divisa scatta sull'attenti appena entro, e facendo un saluto militaresco mi porta al cospetto del proprietario, il leggendario Chef Adolphe Le Dur, che dopo i saluti di rito fa un secco cenno al maitre, che mi accompagna al tavolo rigorosamente quadrato.

Il menù scritto in caratteri gotici è vario, ma leggermente monotono. Ordino un filet mignon, ed il risultato è decisamente deludente: triste all'aspetto, accompagnato da poche zucchine leggermente crude, il filetto è stato cotto troppo e condito male. Immangiabile. Chiamo il maitre per lamentarmi, stupito del fatto che lo chef Le Dur sia caduto così in basso, e lui abbassa immediatamente la voce.

"Vede" mi dice in un tono da confessione "Le Dur comanda con pugno di ferro, ed il risultato è stato terribile. Il personale adesso è diviso: da una parte i suoi seguaci, che fanno tutto quello che lui chiede senza intelligenza, preparano dei piatti deprimenti e senza fantasia. Dall'altro, i suoi antagonisti vedono il risultato dei loro colleghi, e non potendo parlare, ma essendo convinti di poter fare di meglio rovinano quel poco di giusto che c'era nella ricetta con alzate d'ingegno opinabili".

Stupito, gli chiedo perchè non fa niente per cambiare le cose. "Come le ho detto, qui governa lui" risponde "e se c'è una cosa che odia sentirsi dire è che i suoi piatti fanno schifo. Nessuno ha il coraggio di dirglielo, si rischia la morte". Resta un secondo in silenzio, e poi passandomi un foglietto sotto il tavolo aggiunge "Questo è il mio Curriculum, potrebbe aiutarmi a scappare?"

Giudizio: 0.0

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