L'avventura non mi spaventa: mi misi la fedora e, imbracciate frusta e forchetta, presi l'aereo per Iquitos, Perù. Da lì la strada si fece più complessa: 2 giorni di autobus e una navigazione fluviale di quasi 4 giorni, tra fastidiosi mosquitos non commestibili e versi lugubri della giungla mi portarono al villaggio di Santa Maria De Los Perros Calientes, dove cominciai la strada nella giungla a colpi di machete. Dopo alcuni giorni Fernando, uno dei nativi che mi faceva da guida, si fermò di botto, indicò una freccia piantata in un albero della gomma ed esclamò, terreo in volto: "Huevitos". Mi voltai a guardarmi intorno, e quando mi girai di nuovo, le guide erano sparite.

Mi stavo accingendo a mangiarli all'ombra di un albero della gomma, quando sentii la fredda canna di una pistola appoggiarmisi sul collo e una voce familiare dire: "credo che lei abbia qualcosa di mio, Dottor Pernod".
E fu così che la mia temuta nemesi, Monsieur Pastis, si impossessò degli spiedini, costringendomi ad una fuga rocambolesca ed ingloriosa che saranno (forse) soggetto di una recensione futura.
Giudizio: non pervenuto (ma comunque, non vale la fatica)
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